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Paese:Italia
Lingua:italiano

Il concetto di autoguarigione nella gestione del dolore muscoloscheletrico: revisione basata sull’evidenza


EFSM: 2022;2:220134DOI: 10.52778/efsm.22.0134Pubblicato il: 06.09.2022
Bill Giannakopoulos, Hayet Kechemir, Mohamed Amessou e Iva Igracki Turudic

Le linee guida internazionali includono generalmente approcci complementari e integrativi nella gestione del dolore muscoloscheletrico. Ciò consente di migliorare il benessere globale, riducendo al contempo il ricorso alle terapie farmacologiche tradizionali e il rischio di effetti indesiderati ad esse associato.

Il dolore acuto avvisa una persona del verificarsi di un qualche tipo di lesione o sollecitazione che richiede immediata attenzione. I disturbi muscoloscheletrici, che interessano le ossa, i muscoli, i legamenti, i tendini e i nervi, sono tra i tipi di dolore più frequenti e sono responsabili del 14% di tutti gli anni persi per disabilità in tutto il mondo [1]. Le cause scatenanti più note del dolore muscoloscheletrico includono obesità e stile di vita sedentario, traumi e lesioni, usura, invecchiamento, infiammazione e disturbi mentali, sebbene spesso le cause alla base rimangano oscure e difficili da chiarire. Il dolore muscoloscheletrico, specialmente se ricorrente, può influire sulla qualità della vita e determinare una compromissione dell’autonomia e una riduzione dell’autosufficienza e della capacità funzionale. Le ricerche attualmente condotte sul dolore rivelano che il nostro corpo ha un’innata capacità di autoguarigione e suggeriscono che, con l’avvento dei medicinali moderni che contribuiscono ad alleviare le condizioni dolorose, sia stata dedicata minore attenzione a sfruttare e potenziare tale abilità.

I trattamenti tradizionali del dolore muscoloscheletrico includono riabilitazione, farmaci antinfiammatori non steroidei e, talvolta, gli oppiacei o la chirurgia. McSwan et al. [2] hanno recentemente passato in rassegna l’evidenza scientifica a supporto dell’autoguarigionea come concetto per la gestione del dolore muscoloscheletrico, i meccanismi di base e in che modo l’autoguarigione possa essere favorita in un approccio integrato per la gestione del dolore. Come indicato nella Figura 1, sono cinque i sistemi corporei notoriamente coinvolti nel processo di autoguarigione, i quali operano in modo armonico ed equilibrato per il fine ultimo di alleviare il dolore causato da vari fattori scatenanti. Una revisione sistematica di 49 sondaggi condotti in 15 paesi ha prodotto un’evidenza che dimostra l’applicazione considerevole di approcci complementari e alternativi, specialmente nella popolazione generale adulta [3]. Questa realtà trova riscontro nel fatto che le linee guida applicabili adottano sempre più spesso la cosiddetta medicina complementare e alternativa (CAM)b, tra cui fisioterapia/massaggi, attività fisica, termoterapia, ultrasuoni, agopuntura, dispositivi medici e yoga [2].

La medicina integrativac potrebbe ridurre il ricorso agli analgesici tradizionali e quindi il rischio di effetti indesiderati [2]. Al contempo, esistono fattori psicosociali che possono contribuire al mantenimento della salute psicosociale e spirituale, per esempio attraverso tecniche di mindfulness; attività quali yoga ed esercizio fisico possono favorire la salute mentale e alleviare la depressione, il che può a sua volta causare una riduzione del dolore. Questo concetto è supportato da studi clinici: per esempio, delle interviste qualitative hanno evidenziato una percezione di sollievo dal dolore e di miglioramento del benessere a seguito dell’adozione di approcci complementari e integrativi in una struttura di assistenza a lungo termine [4].

In conclusione, l’introduzione di approcci complementari e integrativi a sostegno della capacità dell’organismo di guarire se stesso possono ridurre il carico sul sistema muscoloscheletrico e al contempo superare il rischio di effetti indesiderati associato alle terapie farmacologiche tradizionali.

aL’autoguarigione è la capacità innata dell’organismo e della mente di favorire meccanismi per il ripristino dell’equilibrio, al fine di alleviare il dolore

bCon l’espressione medicina complementare e alternativa si indicano tutti quei prodotti medicinali e quelle pratiche che non rientrano nell’assistenza medica standard, per esempio agopuntura, attività fisica, rimedi naturali e dispositivi medici

cLa medicina integrativa si concentra sulla persona nella sua globalità e utilizza tutti gli approcci terapeutici adeguati, inclusa la CAM, per favorire salute e guarigione ottimali.

Letteratura

  1. Institute for Health Metrics and Evaluation. Global burden of disease 2019. https://www.thelancet.com/lancet/visualisations/gbd-compare (accessed on the 25.10.2021).
  2. McSwan J, Gudin J, Song XJ, Grinberg Plapler P, et al. Self-Healing: a concept for musculoskeletal body pain management – scientific evidence and mode of action. J Pain Res 2021;14:2943–58.
  3. Harris PE, Cooper KL, Relton C, Thomas KJ. Prevalence of complementary and alternative medicine (CAM) use by the general population: a systematic review and update. Int J Clin Pract 2012;66:924–39.
  4. Evans R, Vihstadt C, Westrom K, Baldwin L. Complementary and integrative healthcare in a long-term care facility: A pilot project. Glob Adv Health Med 2015;4:18–27.

Conflitto di interessi: B. Giannakopoulos, H. Kechemir, M. Amessou, I. Igracki Turudic sono dipendenti di Sanofi.

Dichiarazioni: Medical writing e pubblicazione finanziati da Sanofi.

Affiliazione/Corrispondenza: Bill Giannakopoulos, PharmD, Sanofi, 348A Syngrou Av., 17674, Athens, Greece, Hayet Kechemir, MD, Sanofi, Chilly-Mazarin, France, Mohamed Amessou, PhD, Consumer Healthcare Sanofi, Gentilly, France e Iva Igracki Turudic, MD, Sanofi-Aventis Deutschland GmbH, Germany

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Inoltrato il: 19.11.2021Accettato il: 25.07.2022Pubblicato il: 06.09.2022
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